Kylie Jenner è stata criticata per non aver taggato un'etichetta di moda di proprietà di neri in due dei suoi post più recenti su Instagram.
La socialite americana ha condiviso una serie di foto mentre posa avvolta in un vestito arancione con una scollatura asimmetrica in rete, senza etichettare il marchio, l'etichetta di moda britannica LoudBrand Studios.
L'azienda, di proprietà del Fondatore e Direttore Creativo Jedidiah Duyile, ha successivamente ripubblicato tre foto di Kylie con l'abito sulle loro pagine di social media.
Kylie Jenner accusata di aver trascurato il marchio di proprietà dei neri britannici
L'utente Twitter @zoeyy227 ha criticato Jenner in un post in cui spiegava l'incidente. Ha anche sottolineato che Jenner avrebbe cancellato i commenti che stavano etichettando il marchio.
Kylie aveva bisogno di taggare l'etichetta di moda?
I fan di Jenner, d' altra parte, hanno sottolineato che non avrebbe dovuto taggare il marchio poiché il suo post non era una collaborazione sponsorizzata. Alcuni hanno anche aggiunto che di solito non tagga nessuno nei suoi post su Instagram, nemmeno la sua stilista Jill Jacobs.
Nonostante le critiche, Jenner non ha aggiunto un tag né un shout-out al marchio. La socialite è stata ulteriormente criticata per essere andata in vacanza durante la pandemia, poiché sembra che si trovi in un resort di lusso nel deserto.
Questa storia, tuttavia, ha un lieto fine poiché l'etichetta britannica ha ricevuto supporto e il loro vestito Vashtie è andato esaurito in poche ore, dicendo che è "grato a Jill [Jacobs, la stilista di Kylie] e Kylie".
Kylie Jenner criticata per non aver pagato i suoi dipendenti del Bangladesh
La controversia sul vestito è solo l'ultimo incidente in cui Jenner si ritrova in acque calde. Il mese scorso, la linea di abbigliamento di lei e della sorella Kendall è stata accusata di non aver pagato la forza lavoro del Bangladesh a febbraio e marzo 2020.
Le sorelle hanno rilasciato una dichiarazione negando tutte le affermazioni e chiarendo che il marchio responsabile della loro linea di abbigliamento non ha nulla a che fare con Global Brand Group, l'azienda accusata di annullare gli ordini e licenziare i dipendenti.